IL MERCATO ORSO

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"Bear Market" è un termine che si usa a Wall street per indicare un significativo crollo
prolungato nel tempo del prezzo delle azioni.
E' un termine che si contrappone al positivo mercato toro.
In termini numerici possiamo stabilire che convenzionalmente un "bear market" si ha quando le azioni perdono almeno il 20% dall'ultimo massimo recente.
Lo Standard & Poors 500 ha fatto segnare cali del 20 % dal picco fatto segnare in ottobre.
Abbiamo appena assistito al peggior dicembre dai tempi della grande depressione. Per trovare una performance simile nel grafico dobbiamo andare indietro fino al 1931, in piena crisi.

La paura fa 90 a Wall Street
Ma il crollo dei prezzi in percentuale non è l'unico modo per misurare se il mercato è diventato "orso". Il pessimismo infatti deve essere il sentimento che fa da padrone a Wall Street. Quando le buone notizie e le solide condizioni economiche di un paese non sono sufficienti a tenere in gioco gli investitori che preferiscono liquidare i loro investimenti, si può iniziare a parlare di "mercato orso".
Gli investitori non riescono più a vedere il bicchiere mezzo pieno, e tutti si concentrano sulla
metà che rimane vuota. Qualsiasi buona notizia sembra essere del tutto vana ed insignificante per chi investe, che continua a preferire il disinvestimento del suo capitale.
In dicembre, l'ipervenduto del mercato è stato un segnale che qualcosa di grosso stava per
accadere. Gli investitori avevano paura. Eppure i fondamentali economici delle aziende e degli stati non sembravano dare i preoccupanti segnali di una recessione imminente, che solitamente porta al "bear market".

Quando rimbalzeranno le azioni?
Se il "bear market" dovesse essere qualcosa di simile alle ultime volte che si è verificato, ci
vorrà del tempo per recuperare il valore perso.
Dalla seconda guerra mondiale in poi, il "bear market" ha portato a crolli medi del 30% ed è
durato in media 13 mesi secondo un analisi di Goldman Sachs. E quando arriva sul fondo, ci
impiega in media 22 mesi per recuperare il valore perso.
Perfino quando parliamo di semplici correzioni ( perdite intorno al 10% dai massimi) ci vuole del tempo per recuperare. La storia ci insegna che una correzione in media dura quattro mesi e che le azioni perdono in media il 13% prima di rimbalzare.

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